Sandland di Akira Toriyama è senza dubbio il suo manga più maturo e dalle tematiche più condivisibili.
È una storia ecologista fino al midollo, con personaggi che ricordano più un film Ghibli che un post DragonBall, dal segno molto pulito ed estremamente dettagliato.
L’ambientazione mantiene fede al titolo, siamo proprio in un mondo fatto di sabbia perché l’acqua è stata prosciugata.
Le molte vignette, tipiche del layout del maestro quando si tratta di raccontare con ritmo, sono molto rigide ma ci portano in un mondo dove le regole vanno ignorate per sopravvivere.
I personaggi sono esteticamente poco piacevoli: un principe demoniaco bruttarello ma dall’indole gentile, un vecchio demone che sembra una cipolla e si camuffa da Babbo Natale, e un anziano soldato che vuole vendicarsi. Questi tre improbabili eroi dovranno salvare il mondo!?
La scelta del trio rispecchia pienamente la libertà artistica di Akira Toriyama che disegna personaggi davvero respingenti e poco vicini al gusto mainstream dei lettori, ma forse proprio per questo contrasto riescono a ritagliarsi un posto nel nostro cuore.