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Goku disegnato da Oda

Eiichiro Oda ha disegnato male Dragon Ball

In occasione della Dragon Ball Super Gallery nella quale i maggiori autori di Shueisha reinterpretano le copertine dei 42 numeri originali di DragonBall, Eiichiro Oda è stato scelto per realizzare l’ultima copertina con Goku che saluta i lettori definitivamente. Dopo la pubblicazione del disegno molti si sono lamentati. Lo guardiamo di seguito.  Quelli che si lamentano del disegno, per caso si ricordano com’era l’ultima volta che lo ha disegnato? No perché era orripilante! Precedentemente lo aveva disegnato meglio. Comunque non mi dispiace questa interpretazione dell’ultima copertina di Dragon Ball, che di seguito trovate nella versione originale disegnata da Toriyama.

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Perché l’anime PLUTO non è stato il successo sperato?

Per quelli che hanno avuto la sfortuna di guardarlo animato ci si rende presto conto che la serie non potrà né eguagliare l’originale storia di Tezuka in termini di azione, né il manga di Urasawa che per quanto poco dinamico ha un intreccio interessante, fino a quando non comincia a tirare fuori regole ad personam per alcuni robot, vedi Sahad che misteriosamente non ricorda più niente del suo passato, ma com’è possibile se hanno i chip di memoria (e anzi un intera parte della storia ruota intorno a questo). In generale credo che i ritmi di Urasawa non si adattino minimamente a essere animati, credo anzi che l’animazione renda più evidenti la cialtronaggine delle trame, talvolta troppo sostenute da plot twist inventati sul momento. I cambiamenti tra manga e anime li ho trovati quasi destabilizzanti (vedasi le censure della setta anti robot che comunque sia funziona veramente male nella storia originale, oppure alcune sostituzioni di personaggi come moglie di Adolf/robot nel manga originale che avrebbe fornito qualche sfumatura in più). Percepivo una voglia insensata di riscrivere una storia che già è storta di per sé ma senza fare nulla per aggiustarla davvero. Forse è proprio questo il suo fascino? D’altronde io sono parte del problema che percepisco e mi sento sempre di consigliare Pluto come racconto principe del maestro in cui è tutto un ‘o dimo, come si fa in Boris invece di mostrare qualcosa che farebbe quantomeno svegliare lo spettatore, il quale percepisce la serie come soporifera (giustamente), e laddove potevano snellire dei passaggi hanno aggiunto scene di Uran perché sì, o censurato altre (ma giustamente se non ci sono battaglie, cosa dovevano tagliare?). Alcuni spostamenti temporali della trama mi hanno fatto perdere quei pochi punti cardine che ricordavo, naturalmente questa è una critica che riguarda la mia interiorità, chi non ha letto non sa minimamente di cosa parlo, tutta la storia legata all’orsetto la trovo gestita meglio (seppur assai fantasiosa) nel manga che nell’anime. Personalmente ho faticato a comprendere le motivazioni che esistono dietro Bora, personaggio che avevo totalmente rimosso, tanto che i passaggi che lo riguardano sono vaghi e inutili e il cui design (fedele all’originale) non spicca per originalità. E se queste dimenticanze arrivano verso la fine direi che è proprio il sintomo che alla lunga ha stancato. Facciamo i conti coi fatti senza dare la colpa al posizionamento errato tra piattaforma e periodo, mi pare fosse a ridosso dello scorso Lucca Comics con ospite Urasawa. I problemi della serie in Italia sono stati due: Urasawa è molto sopravvalutato da noi, chiunque lo abbia davvero letto si rende conto di quanto certi passaggi delle storie siano ridicoli, come anche la finta morte di Atom, ha davvero senso usare un’escamotage del genere oggi? Soprattutto in virtù del fatto che non impara nulla direttamente, ma rinasce grazie al padre (altra manovra per inserire un personaggio in più nella storia che non avrebbe motivo di esserci) e grazie al caso della ricombinazione delle personalità, quindi quasi non sembra neanche meritare la sua rinascita. In generale gli ingranaggi dei suoi personaggi non girano bene, sembrano spesso posticci, e a volte Urasawa tende a girare intorno al punto senza mai arrivarci ma non perché deve allungare, ma perché non sembra convinto di cosa stia raccontando. Di contro Gesicth funziona bene e infatti si vede che Urasawa si è impegnato molto su di lui, nel costruire la sua famiglia, il plot twist che lo riguarda, e anche le sue caratteristiche tecniche, nonché le armi. Funziona. Peccato che non è da solo in questo show, anche se è il protagonista, piegando la storia originale a favore di ciò che Naoki voleva raccontare. Secondo, l’anime da noi è stato doppiato solo mesi dopo. Ormai gli spettatori sono tutti distratti, se non parlano nella lingua madre è difficilissimo seguire, soprattutto una serie complessa come Pluto. Che poi osannare questa serie è già un guaio, figurarci addirittura guardarla davvero e capire che alla fine non è tutto sto granché. Aggiungo una terza motivazione: un’ora di episodio così pieno di eventi è una noia, c’è poco da fare. Per quanto interessanti, se non sono spezzati da combattimenti veri che ti fanno divertire e tirare il fiato, devi correre come un matto per stare dietro tutto e ricostruire eventi da pazzi per giungere a conclusioni inutili che poi alla fine era tutto un vabbè si hai fatto una buona ricerca ma c’era uno dietro, c’era un altro dietro, c’è sempre questo dietro e quindi diventa pure inutile che ti sbatti a riflettere, tanto c’è sempre uno dietro alle motivazioni di ognuno dei personaggi, completamente in balia di un autore che non sa che cacchio fargli fare. Il manga lo leggi coi tuoi tempi, ci perdi ore a capire alcune cose se vuoi, e te lo godi meglio. L’animazione ti costringe a fare una corsa inutile contro il tempo dell’esposizione dei fatti e ti ricompensa con zero soddisfazione alla fine della gara.

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SANDLAND di Akira Toriyama

Sandland di Akira Toriyama è senza dubbio il suo manga più maturo e dalle tematiche più condivisibili. È una storia ecologista fino al midollo, con personaggi che ricordano più un film Ghibli che un post DragonBall, dal segno molto pulito ed estremamente dettagliato. L’ambientazione mantiene fede al titolo, siamo proprio in un mondo fatto di sabbia perché l’acqua è stata prosciugata. Le molte vignette, tipiche del layout del maestro quando si tratta di raccontare con ritmo, sono molto rigide ma ci portano in un mondo dove le regole vanno ignorate per sopravvivere. I personaggi sono esteticamente poco piacevoli: un principe demoniaco bruttarello ma dall’indole gentile, un vecchio demone che sembra una cipolla e si camuffa da Babbo Natale, e un anziano soldato che vuole vendicarsi. Questi tre improbabili eroi dovranno salvare il mondo!? La scelta del trio rispecchia pienamente la libertà artistica di Akira Toriyama che disegna personaggi davvero respingenti e poco vicini al gusto mainstream dei lettori, ma forse proprio per questo contrasto riescono a ritagliarsi un posto nel nostro cuore.

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